
Giovedì 24 marzo, nello storico palazzo Blumensthil, sede dell’Istituto Polacco di Roma, ci siamo finalmente ritrovati per un evento di cui, nella forzata sospensione degli ultimi due anni, sentivamo veramente la mancanza: la tradizionale serata musicale di solidarietà, in interclub con l’Inner Wheel di Roma Eur centro e il Rotary Club Roma Eur. Ritroviamo la sobria eleganza dei saloni, la cortesia degli ospiti, l’efficienza degli addetti ai necessari controlli, volti noti e non, tutti lieti di poter godere di un’occasione speciale. Splendida occasione d’incontro, finalizzata alla raccolta per il Fondo Progetti del Club, giunta alla 15.ma edizione ma sempre varia e originale nella scelta dei temi, grazie all’esperta ideatrice e organizzatrice Tiziana Marconi Martino de Carles. Lei stessa annoverata tra le autorità presenti quale I.P.G. I.W. 208 e con lei, nel sontuoso salone in cui si è raccolto il numeroso pubblico, il direttore dell’ Istituto Lucasz Papotny, la Presidente del R.C. Roma Eur, avv. Francesca Staiti, Grazia Saporito, in rappresentanza dell’I.W. Roma Eur centro, la responsabile della Segreteria del’Istituto, sig.ra Jolanta Chiceka e Magda Widlaek Avolio, responsabile della sezione musica.
Il consolidato sodalizio tra Tiziana e la ben nota musicologa e pianista Gaia Vazzoler ha dato ancora una volta i suoi frutti, suscitando la nostra curiosità già dal titolo della serata musicale: Vizi e Virtù nella musica. Dopo un necessario “ripasso” dei sette vizi capitali e delle tre virtù teologali, Gaia, con la consueta grazia e maestria ci ha letto aneddoti, brani e definizioni che collegano il tema letterario a quello musicale. E’ stata spontanea e immediata la riflessione su come anche i grandi della musica siano stati uomini, con i difetti e i pregi di tutti noi, con le luci e le ombre che attraversano l’animo umano, capaci di debolezze e di grandezze che ce li rendono vicini. E così abbiamo condiviso l’ispirazione della musica di Bach alla virtù della Fede, che sembra trasparire nell’armonia del pezzo proposto, mentre la ben nota irascibilità di Beethoven, in gran parte legata al più grande flagello per un musicista, la sordità, giustifica l’assimilazione del suo Andante con moto dal concerto n.4 per pianoforte e orchestra ad un altro peccato capitale, l’Ira. E come non inserire Rossini e il suo amore per la buona tavola per citare la Gola, peccato si, ma anche fonte di allegria, quale quella che traspare nella romanza tratta dal suo Barbiere. E ancora Gola o forse meglio dire golosità, come parte della fanciullesca e capricciosa personalità di Mozart, associata al pezzo di cui già il titolo ci dice molto: La tartina di burro. Ma quando la trascinante dolcezza del suo Notturno op.55 ci riempie orecchie e anima, l’associazione alla Speranza, che in Chopin sempre ricaccia la tristezza, viene spontanea e ci rallegra. E ci apre alla Carità, la più grande tra le Virtù, per dirla con S.Paolo, la lettura delle numerose disposizioni caritatevoli contenute nel testamento di Giuseppe Verdi, la cui romanza in Fa maggiore ha echi di aperta serenità. Altri Autori si sono succeduti, con brani diversi e sempre interessanti, alcuni dei quali hanno dato voce ad un altro strumento: la chitarra della giovane Benedetta Ricciardi, i cui virtuosismi hanno saputo offrirci ulteriori riflessioni musicali, in perfetta sintonia con i temi proposti.
Spontanei e calorosi gli applausi per le due musiciste che ci hanno offerto un bis inconsueto, un brano melodico in cui pianoforte e chitarra si sono armoniosamente integrati.
Elsa Marchitelli