
Giovedì 24 maggio 2018, presso la Sede del Club, l’Hotel dei Congressi – Roma, pochi giorni dopo la conclusione del Campionato di Calcio italiano, si è svolta una riunione serale dei Soci, incentrata sulla rievocazione di un “vecchio incontro/scontro”, una lunga “partita”, che ha richiesto, oltre ai 2 tempi regolamentari, anche il ricorso ad “un tempo supplementare”: le 3 guerre Puniche!
Stiamo parlando della GUERRA tra Roma e Cartagine, che si è svolta, oltre 2000 anni fa, in 3 fasi principali, 3 tempi appunto, con il risultato di 3 a 0, a favore di Roma: unico grande assente, non c’era ancora – purtroppo per loro – Antonello Venditti, con la sua mitica “grazie Roma”.
Conclusa l’introduzione, entriamo, per gradi, in argomento, che, sotto il profilo della “cronaca”, ha visto il succedersi di 3 differenti contributi.
E’ intervenuto, dapprima, il Socio Past President ing. Domenico Concezzi, che ha rievocato la Storia e gli Eventi, con una certa gradevole indulgenza ad una bellissima, anche se tragica, storia d’amore, quella tra il principe berbero MASSINISSA e la bellissima SOFONISBA, figlia del nobile cartaginese Asdrubale Giscone.
Di seguito, il suo apprezzato intervento:
ROMA e CARTAGINE, Roma EUR 24/05/2018
Due grandi realtà che hanno segnato la storia del Mediterraneo. Molto si è scritto e narrato sulla loro rivalità e le loro guerre sanguinose, durate oltre un secolo, culminate con la fine di Cartagine ed il trionfo di Roma.
Raccontiamo ora una piccola parte di questa storia, che non riguarda le sorti delle due super potenze in conflitto, ma la sorte infelice di una giovane donna, di nome Sofonisba, vittima di un dramma “Scespiriano” del 3° sec aC. Essa era la bellissima figlia del nobile cartaginese Asdrubale Giscone (diverso da Asdrubale Barca). Questa ragazza si incontrava spesso con un giovane principe berbero di nome Massinissa, essi si amavano e progettavano le nozze, quando sbarcò in Africa Publio Cornelio Scipione. Siamo nel 203 aC.
Solo un piccolo passo indietro per inquadrare il contesto storico. Nel 216 aC c’era stata la battaglia di Canne, l’esercito romano fu annientato da Annibale, l’eroe cartaginese che aveva attraversato l’Italia, da Nord a Sud seminando il panico fra i Romani ed i loro alleati.
Fu un massacro con 30.000, forse 50.000 morti. Fra i pochissimi romani sopravvissuti c’era il giovane Scipione, il quale si era già distinto al Nord, sul Ticino, contro gli invasori cartaginesi, quando aveva 17 anni e salvò la vita di suo padre, console romano, che giaceva a terra ferito e stava per essere finito dai soldati nemici. Non aveva ancora 25 anni, quando lo stesso Scipione era già Tribuno militare e fu spedito in Spagna, ove suo padre era stato ucciso in battaglia dai Cartaginesi. Nel 206 aC Scipione aveva “romanizzato” l’intera Spagna e tornò a Roma, ove convinse il Senato che, per liberarsi di Annibale, che spadroneggiava in Sicilia, bisognava portargli la guerra in casa, in Africa. Ecco dunque che P. C. Scipione, alla testa di una armata di 30.000 uomini, sbarca in Africa, a Nord di Cartagine. Naturalmente anche Annibale si era precipitato in patria e i due più grandi generali dell’epoca, (trentenne il romano e quarantenne il cartaginese) entrambi imbattuti, si trovarono uno di fronte all’altro per la resa finale.
Il principe Massinissa, grato a Scipione per un trattamento generoso ricevuto in Spagna, qualche anno prima, si offrì come alleato di Roma. I cartaginesi cercarono alleati in Numidia (odierna Algeria), offrendo in moglie l’avvenente Sofonisba al vecchio re Siface. Venne il giorno della battaglia di Zama, con l’esito che sappiamo. Fra i cavalieri che si erano distinti, per sconfiggere Annibale, c’era Massinissa, il quale era piombato sulle truppe di Siface, lo aveva fatto prigioniero e portato a Scipione per essere giustiziato ed aveva anche ritrovato la sua amata Sofonisba che aveva condotto nella sua tenda. All’indomani, Scipione convocò Massinissa, gli espresse apprezzamento per il suo valore in battaglia e gli chiese di portargli la giovane Sofonisba, della cui avvenenza egli aveva sentito parlare. Sarebbe servita per il trionfo a Roma e per ricompensa ai valorosi ufficiali romani. Il generale sapeva che fra i due regnava l’amore, ma sentenziò che un alleato di Roma non poteva amare la figlia dei nemici di Roma. Massinissa annuì, tornò dalla sua amata, l’abbracciò per l’ultima volta e le porse un potentissimo veleno che si era procurato. Meglio morta che schiava. Massinissa divenne l’infelice re della Numidia. Scipione ebbe il suo trionfo a Roma e Annibale, graziato dal suo rivale, fuggì in oriente ove trovò la morte senza altre battaglie.
Domenico Concezzi
E’ stata, quindi, la volta del Socio Past President avv. Umberto Fratini che, piuttosto che sviluppare il tema degli Eventi storici, peraltro già fornito dall’ing. Domenico Concezzi, con profondità e sensibilità, ha segnalato all’attenzione dei presenti la considerazione che tutti noi, con le nostre esistenze ed i nostri Eventi di vita, complessivamente intesi, siamo la Storia.
A questo punto, è intervenuto il dr. Antonio Lorido che, “assistito” dal figlio Luca, coautore del libro riportato in “copertina”, ci ha raccontato l’occasione che ha dato il via alla scrittura del volumetto, che tutti i presenti hanno voluto acquistare, per la curiosità di conoscere questa davvero inconsueta collaborazione a “quattro mani”.
L’inizio dell’avventura ha avuto origine durante un viaggio estivo in Puglia, leggendo l’indicazione stradale CANNE (della battaglia). Evidentemente Antonio, forse anche per intrattenere Luca durante un lungo viaggio in automobile, gli ha raccontato qualcosa degli eventi crudeli che in quei luoghi si sono svolti nel 216 A.C. L’immaginazione di Luca ha fatto il resto ed è nata la storia di … LONGINO PRISCO, cittadino romano.
Che dire? E’ confortante sapere, che ai nostri tempi, così “disastrati”, ci sono padri che intrattengono rapporti di amicizia e di istruzione con i propri figli.
Che li addestrano, li preparano alla vita. Riempiono le loro menti di “sogni”, oggi, che diverranno “aspirazioni”, forse, domani.
Che bello non comprare “play station”, ma regalare immagini e cultura! Ed i frutti si vedono subito: Luca, per la conclusione delle scuole elementari, ha preso il suo primo impegno di vita: ha scritto un libro da regalare alla maestra ed ai suoi compagni: un bell’esempio! Bravo Luca: come direbbero i romani … “ad maiora”!
E non è finita quì …, direbbe il noto presentatore della televisione … , dal momento che, di seguito, è intervenuto al microfono anche Francesco e … poi … Valerio. Infine, permettetemi, il più simpatico di tutti: Andrea, un bambino sprizzante simpatia.
In verità, i 5, tra fratellini e cuginetti, seduti al tavolo …, hanno fatto “sprizzare” anche qualche bicchiere …, sotto lo sguardo, tra il commosso ed il preoccupato di Elsa e Carmine, i fortunati nonni: complimenti per il “tesoro” cui hanno dato vita.
Nel corso della serata, si è svolta la cerimonia di ammissione di una nuova Socia, Maria Rosa Mirabile, che già da qualche tempo partecipa assiduamente ai nostri incontri, con piacere suo e di tutti noi. Per l’occasione era presente anche la sua giovane figliola.
StoriE di ConquistE: di Roma con Cartagine, dei padri con i figli, del Club, che conta 53 Soci.
Alfredo D’Amato