
Il 23 febbraio 2018, a Palazzo Blumensthil – Roma, ha avuto luogo il concerto “Classic in jazz”, in occasione dell’Evento organizzato dal Rotary Club Roma EUR – Distretto 2080, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e inserito nel programma musicale delle celebrazioni per il centenario dell’indipendenza della Polonia (1918-2018). Protagonista, allora, il pianista Virgilio Violante, introdotto dalla musicologa e pianista Gaia Vazzoler.
Anche quest’anno, seguitando una tradizione che è giunta ormai alla 13a edizione, nella serata di giovedì 21 febbraio 2019, nella stessa prestigiosa sede di Palazzo Blumensthil, nel centenario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Polonia, in Interclub dei Soci dell’Inner Wheel Club Roma EUR Centro e del Rotary Club Roma EUR, ha avuto luogo una splendida serata di incontro.
Nell’occasione, si è svolta una nuova originale serata “a tema”: SISSI – Ritratto in musica di una Principessa.
Per il Rotary, presente Grazia Saporito (Presidente Inner Wheel Club Roma EUR Centro), Rocco Recce (Presidente Rotary Club Roma EUR) e Angela Imbesi Azara (Governatore Distretto 2080 Innerwheel Italia).
In rappresentanza dell’Istituto Polacco, diretto da Lukasz Paprotny (primo segretario dell’Ambasciata di Polonia), la vicedirettrice Kamila Grzybowska – Kisiel, la responsabile della segreteria generale Jolanda Chicheka e la responsabile della sezione musicale Magdalena Widlaek Avolio.
Chairman delle relazioni internazionali Inner Wheel Club – Distretto 2080 Italia e madrina e organizzatrice del ciclo di concerti, Tiziana Martino de Carles.
Tra le finalità dell’Evento, la raccolta Fondi per la Rotary Foundation.
Nel corso della serata, la musicologa e pianista Gaia Vazzoler e l’attrice Claudia Natale hanno tracciato, in un susseguirsi alternato di musiche, danze e recitazioni, dalle stesse magistralmente interpretate, la storia della romantica e drammatica vita di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, affettuosamente chiamata SISSI da coloro che l’hanno amata: tanti!
Attraverso la danza e la musica, Gaia Vazzoler e Claudia Natale si sono ripromesse, riuscendoci, di intuire, interpretare e trasmettere a tutti i presenti le emozioni, gioie e dolori, che hanno attraversato la vita di Sissi:
- La “sorpresa”, per essere stata scelta, in luogo della sorella, come sposa dell’arciduca Francesco Giuseppe d’Austria. Ancora quindicenne, di sicuro strappata ai “giochi ed alle esperienze giovanili”.
- Le nozze, accompagnate dalle “liturgie della prima notte” tipiche dell’epoca, oggi incomprensibili ed inaccettabili.
- Il brusco trasferimento dall’ambiente familiare all’etichetta di corte, alle responsabilità della “rappresentanza cerimoniale” ed all’obbligo di dare vita ai figli, eredi.
- La partecipazione ai turbolenti eventi politici della vita imperiale, in Austria ed in Ungheria.
- Le “simpatie” – non sappiamo se amori … – per un principe ungherese.
- La tragedia per la morte di Rodolfo, unico figlio maschio ed erede.
- Il bisogno di curare il corpo, fare sport, viaggiare ed evadere fuori dall’ambiente di corte.
- La sua morte, avvenuta a causa di un orrendo omicidio, nel 1898.
Tutto questo lo abbiamo percepito, sentito e visto, in una sala particolarmente affollata, attraverso la danza e la recitazione di Claudia Natale, che appariva e scompariva dai punti più impensati, e dalla musica che proveniva dal pianoforte con il quale si esibiva Gaia Vazzoler.
Abbiamo “sentito” la gioia e la serenità del fluire del grande Danubio Blu, espressa dai crescendo delle cascate di note, ora cupe, ora allegre ed argentine, che si spandevano nell’ampia sala, fin sui soffitti dipinti, passando attraverso i colori vetrati di un magnifico rappresentativo lampadario veneziano.
Abbiamo percepito, attraverso una triste melodia musicale, il dolore e la disperazione per la tragica perdita di Rodolfo.
Con la fantasia, abbiamo immaginato, in una grande sala piena di specchi e luci, dame e cavalieri roteare danzando il valzer: al centro della scena, Francesco e Sissi che, forse, così come ha fatto la Vazzoler, come a liberarsi dal “cerimoniale”, si è tolta lo scialle e si è sciolta la chioma, lasciando cadere i magnifici capelli.
Alfredo D’Amato