
Quella sera, all’Hotel dei Congressi, dopo la conviviale serale, come tutti gli altri soci del Rotary Club Roma EUR, mi diressi alla scala che porta al piano interrato, per recarmi alla sala dove avrei ascoltato il Concerto serale “Un pizzico di note”.
Sapevo che avrei trovato i musicisti e i maestri dell’orchestra di mandolini e chitarre che avrebbero allietato la serata, dopo il gran lavoro di preparazione dell’Evento messo a punto dall’amico Renato de’ Santis, socio del Rotary Club Roma EUR e dalla moglie Mariacarla Bocchino.
Presi a scendere la scala di marmo, appoggiandomi al freddo mancorrente.
Al primo passo, sentii un leggero indefinibile segnale acustico. Mi fermai un attimo, per ascoltare bene, e mi resi conto che qualcuno dei giovani musicisti stava forse accordando il suo strumento, pizzicando con delicatezza le corde.
Un attimo di pausa e la mano, forse ormai sicura del risultato raggiunto, lasciò scorrere il plettro sulle corde, che, trattenute a combinazione sul braccio dello strumento, presero ad inviare la melodia. Un suono debole e delicato, all’inizio, che divenne mano mano più sicuro e, dall’accenno, passò alla melodia vera e propria della quale sono notissime le parole…
Te si’ fatta na vesta scullata …
Una melodia che mi avvolse in un attimo, trasferendomi nel tempo e nei luoghi.
Non mi trovavo più a Roma. Avevo bisogno di sentire meglio e scesi in fretta i gradini che mi separavano dall’ingresso della sala, attirato ormai dal suono al quale, mentalmente, facevo corrispondere le parole della canzone.
Entrai e raggiunsi un posto a sedere. Sul piccolo palcoscenico rialzato, una dozzina di giovani suonatori accarezzavano le corde dei loro strumenti. Davanti a loro, il maestro dava suggerimenti in attesa di cominciare.
Appena alle loro spalle, sullo sfondo, in tridimensionale, si svolgeva la vita che la musica evocava.
Si vedeva uno dei vicoli di Napoli, una stradina in salita, ai cui lati c’erano tante porte, alcune chiuse, molte altre aperte o socchiuse.
Sui fili tesi da un balcone all’altro, qualche panno appeso ad asciugare.
Per strada, le persone, a chiacchierare, a gruppetti. Uomini e donne, in costumi ottocenteschi.
Compresi che, almeno per me, sarebbe stata una serata speciale e osservai meglio.
Mi accorsi, che il motivo che mi aveva attratto tanto era prodotto da un mandolino, mentre tutti gli altri strumenti, facevano da leggerissimo accompagno.
Lo suonava una ragazza bruna, dai lunghi capelli lisci, china, a testa bassa, con gli occhi chiusi e l’espressione sognante, una giovane musicista, a me ben nota, Laura de’ Santis.
Quasi in sintonia con le parole, sulla scena, mi sembrò di vedere un giovane che cantava le parole, rivolgendosi ad una fanciulla, dall’abbigliamento un po’ provocante, per l’epoca.
Compresi che quello che vedevo o mi sembrava di vedere, in realtà, era il prodotto della mia fantasia che proiettava sulla scena quelle immagini, certamente ricordo di una cartolina illustrata d’epoca che mi aveva molto colpito.
Toc, toc, toc, il rumore della bacchetta del direttore d’orchestra che colpiva appena il leggio, mi distrasse da quelle fantasie, che svanirono di colpo, riportandomi alla realtà.
Sul palco, alle spalle della Presidente del Rotary Club Roma EUR, avv. Francesca Staiti, della Presidente dell’Associazione Romana, dott.ssa Patrizia Cannuli, era disposta l’orchestra “Le pizziche”, dieci giovani musicisti, ragazzi e ragazze, preceduta dal maestro Fabio Menditto e dal maestro Francesco Mirarchi.
I Mandolini: Matteo Ingravalle, Sabina Betancourt Przetocka, Valerio Bruno, Francesco Tenaglia, Laura de’ Santis.
Le Mandòle: Gabriele De Luca ed il maestro Francesco Mirarchi (dallo spirito del ragazzo e dalla consumata capacità artistica).
Le Chitarre: Edoardo Valenza, Federico D’Ovidio.
Il Basso: Carolina Trotto,
Il Flauto dolce: Laura de’ Santis
Era stato il Direttore dell’orchestra, il maestro Fabio Menditto, che aveva dato il segnale della conclusione delle prove di preparazione e aveva richiamato l’attenzione dei giovani artisti. Erano emozionati, si vedeva bene, non meno dei numerosi spettatori presenti, fra cui molti genitori ed amici ed i soci del Rotary Club Roma EUR.
Le braccia del direttore d’orchestra si allargarono, con un gesto semplice ed imperioso insieme, che richiedeva il silenzio e l’attenzione. Quindi si strinsero, davanti a lui, riportando le mani fino a ricongiungersi, per poi dirigere il segnale di avvio ai musicisti.
Dalla linea degli strumenti si levò il motivo di I could have danced all night – da “My fair Lady”, quasi esitante, all’inizio, prese via via sicurezza e si espanse per tutta la sala, pervadendo i cuori dei presenti.
Gli ascoltatori rimasero incantati, sorpresi dall’esecuzione della quale erano stati capaci i giovani artisti. Seguirono gli altri brani del repertorio presentato: Suite Irlandese (di Bruno Szordikowsky e O’Carolan), Tafelmusik (di K. Wolki, Rosario (di E. Mezzacapo), Capriccio microna (di R. P. Bahnsen), Rondò (di R. Calace 1863-1934), Ave Maria (di C. Gounod), Rumba (di D. Kreidler).
Ad ogni pausa, tra un brano e l’altro, talvolta quasi anticipati dal desiderio di potersi esprimere, si sono levati applausi e commozioni.
L’apice della commozione fu sicuramente raggiunto con l’esecuzione dell’Ave Maria di Gounod. Forse proprio per ristabilire il senso della serenità, subito dopo, l’esibizione si concluse con un ritmo vivace, la Rumba.
Concludiamo questo articolo mettendo a disposizione dei lettori le informazioni relative all’Associazione Giovanile Romana di Mandolino e Chitarra “Un pizzico di note”.
Si tratta di una APS, un’associazione di promozione sociale senza fine di lucro, nata nel 2019 per favorire la crescita personale e musicale degli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado ad indirizzo musicale “Tacito – Guareschi” di Roma-Vitinia, che, grazie alla guida del Prof. Francesco Mirarchi, si sono appassionati allo studio degli strumenti a plettro ed a pizzico: mandolino, mandola, chitarra classica e basso.
La componente propulsiva dell’Associazione, infatti, è un’Orchestra di giovanissimi musicisti, che rappresenta una delle realtà giovanili musicali più interessanti nel panorama romano e del centro Italia. Raccogliendo ed amplificando l’esperienza musicale compiuta fin dal 2016 dal Prof. Mirarchi con un ensemble di adolescenti neofiti del mandolino e della chitarra, denominato “Le pizziche”, l’Associazione si propone come punto di riferimento stabile sul territorio romano, e in particolare del Municipio IX di Roma Capitale, per tutti quei giovani talentuosi che, terminata la Scuola Media, volessero continuare a studiare e praticare questi strumenti nell’Orchestra “Le pizziche”, dal 2020 arricchitasi con le percussioni ed il flauto dolce.
Per la Direzione Artistica l’Associazione si avvale, sin dalla sua costituzione, anche del prezioso contributo volontario di primari esponenti del mondo accademico: il M.° Fabio Giudice, docente di Mandolino al Conservatorio “Alfredo Casella” de L’Aquila e Direttore dell’Orchestra, e il M.° Fabio Menditto, docente di mandolino al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli.
L’Orchestra “Le pizziche”, attualmente composta da 11 musicisti tra i 14 e i 20 anni di età, ha un repertorio musicale che abbraccia un ampio arco temporale: dall’epoca rinascimentale (Caroso) a quelle barocca e settecentesca (G.F. Haendel, Bach, Cecere), al ‘900 (Calace, Munier), alle epoche moderna (F. Loewe, R. Paulsen, G. Albanese) e contemporanea. Grande rilevanza riserva anche allo studio delle tradizioni musicali popolari regionali, a partire dalla musica napoletana, recuperando ed arrangiando numerose tarantelle per portarle alla conoscenza del pubblico. Non ultimo, esegue arrangiamenti di musiche da film e di canzoni di cantautori contemporanei.
Si è esibita in varie parti d’Italia, su iniziativa dell’Associazione o in collaborazione con altri soggetti, eseguendo concerti anche per reti televisive, nazionali e regionali, e per canali social, nonché partecipando a rassegne, concorsi musicali, manifestazioni aperte al pubblico, eventi di solidarietà sociale.
Alfredo D’Amato