
Ieri sera, 28 febbraio 2019, presso l’Hotel dei Congressi, in Roma, si è svolto un incontro serale dei Soci del Rotary Club Roma EUR, al quale ha partecipato il Presidente di EUR SpA, l’arch. Alberto Sasso, tenendo una relazione sul tema “Sviluppo e valorizzazione del patrimonio storico EUR SpA”.
Subentrato, da alcuni mesi, nella carica a Roberto Diacetti, il quale, a sua volta, aveva sostituito Riccardo Mancini, inaspettatamente scomparso nel giugno 2018, ricopre, al momento, una carica attorno alla quale sono avvenuti, in un recente passato, fatti drammatici.
In una carrellata, tra le presenze più importanti del quartiere, non le uniche, ha ricordato il Palazzo della Civiltà e del Lavoro, il Palazzo dei Congressi, il Palazzo dello Sport, il Palazzo Uffici ed il Palazzo dell’Arte Moderna, il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, la Basilica dei santi Pietro e Paolo, il Fungo, Piazza Guglielmo Marconi, il Luneur, il complesso “le Tre Fontane – La cittadella dello Sport”, il Laghetto ed i Parchi dell’EUR.
Riferimenti importanti, ben noti ai nostri Soci, vuoi perché qualcuno vi abita, vuoi perché qualcuno vi ha lavorato per decine di anni. Per questo, infatti, il nostro Club ha assunto il nome del quartiere. Per questo, il sito WEB del nostro Club si apre a chi vi si connette trasmettendo in una “rotazione visiva” le immagini delle più belle realtà dello stesso.
Questo è quello che abbiamo ereditato dal passato e su ciò il trascorrere del tempo, come in tutte le cose, ha lasciato il segno. Qualcosa, ove necessario, è stata riparata. Qualcosa meriterebbe di esserlo e, purtroppo, non lo è. Come in tutta la città, il traffico è molto intenso e c’è una fortissima penuria di parcheggi. Trattandosi di un quartiere ad alta densità di uffici pubblici, il sabato e la domenica, solo in questi giorni, esso risulta molto più vivibile.
E di nuovo? Cosa c’è di nuovo? Recentemente è stata realizzata la “NUVOLA”, ossia il Roma Convention Center, polo congressuale dotato di un auditorium capace di accogliere 1.800 persone, a “completamento” del quale è stato realizzato un business Hotel di 17 piani, dotato di oltre 400 stanze. Una struttura nuovissima, molto funzionale, molto attrattiva, che ha richiesto un impegno economico molto importante. Non è dotata di parcheggi suoi e si avvale di 2 fermate della metropolitana, linea “B”, ad essa prossime. In qualche modo, costituisce, sia pure su un piano molto, molto diverso, un duplicato del Palazzo dei Congressi cosa che, a questo punto, richiede un momento di riflessione.
Nel 2018 è stata varata una manifestazione automobilistica che attraversa le vie del quartiere, denominata “Roma E-prix”.
Fra le possibilità in cantiere è prevista la riqualificazione dell’ex Velodromo, che ha visto il trionfo di Gaiardoni e Gasparella, fra gli altri, Medaglie d’oro italiane alle Olimpiadi del 1960.
In cambio di tal luogo attualmente “abbandonato”, ben venga un bel parco a verde pubblico: ma si confida che, nel caso specifico, non si dia corso ad alcuna forma di cementificazione.
Una persona garbata l’architetto Sasso, informata, preparata ed impegnata che ha tracciato un quadro completo del quartiere EUR, con riferimenti alle sue lontane origini mussoliniane, alle peculiarità delle sue componenti, al clima che vi si respira, nella situazione presente, a quello che rappresenta e/o potrebbe rappresentare nel rapporto bidirezionale con la città di Roma.
Più volte ha accennato al rapporto fra il quartiere ed il Comune di Roma, a quello che queste due realtà rappresentano l’una per l’altra ed a quello che potrebbero e dovrebbero rappresentare venendo a creare una reciproca valorizzazione sinergica.
Si può pensare e si percepisce che le difficoltà economiche del Comune di Roma, che non sono un mistero per nessuno, rendano oggettivamente difficile il FARE.
Noi siamo innamorati del nostro quartiere e della nostra città per cui auguriamo al dott. Sasso ogni successo. Il suo successo sarebbe il nostro successo. Per questo, speriamo che egli sia “il nostro eroe”, in grado di portare nuovo lustro al quartiere EUR.
Alfredo D’Amato