
Il viaggiare e il viaggiatore
Intraprendere un viaggio è quasi sempre un’occasione di cambiamento. Si lascia il noto per l’ignoto, “…fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza…”. Così Ulisse spronò i suoi a varcare i confini del mondo noto per andare in acque sconosciute ma ricche di opportunità di crescita personale.
Così uno sparuto gruppo di “eroi” si è cimentato nell’arduo compito di visitare l’oriente del continente siculo in una manciata di giorni. La sfida nella sfida: entrare nell’anima di un mondo complesso, nel tempo che una farfalla impiega per diventare adulta. La domanda nasce spontanea: “…saranno riusciti i nostri eroi a scoprire e conoscere un mondo fatto di tantissimi strati, colonizzato, ellenizzato, romanizzato, arabizzato, elogiato, martoriato, sfruttato, deprecato, esaltato, etc. etc.?
Un viaggio con tanti significati, tanti fili che dipaneremo e sveleremo lentamente. Lentezza e velocità sono stati gli elementi contrastanti con cui il viaggio si è svolto. Probabilmente ci vorrà tanto tempo per digerire la mole di stimoli e informazioni a cui i nostri viaggiatori sono stati sottoposti.
Inizieremo con la parola “continente”, dal latino: tenere assieme. Ma anche: trattenersi, essere moderati. Ed in medicina: la capacità di contenere i propri fluidi. Ha, questo viaggio, avuto tutti questi significati o questi obiettivi? Forse, si! Certamente tenere assieme i suoi partecipanti, farli conoscere, farne un gruppo in un “continente” come la Sicilia, era un intrinseco obiettivo del viaggio. Per stare bene assieme poi, bisogna moderare i propri istinti ed essere tolleranti e moderati.
Ma questo era solo il titolo! Ci sono tanti altri fili e significati che scopriremo “lento pede” nelle prossime righe.
Il viaggio è un ciclo, si parte e poi si torna da dove si era partiti e poi si ricomincia. Nel nostro viaggio, la prima meta è stata Siracusa città di mare (acqua) e l’ultima città visitata è stata Catania citta di mare (acqua). L’acqua è il simbolo della vita che nasce e si rigenera costantemente. Chi conosce la medicina tradizionale cinese sa che i nostri antenati asiatici avevano capito più di tremila anni fa che la vita è fatta di cicli e di opposti che si contrastano e che si tramutano continuamente l’uno nell’altro. Il caldo non esiste senza il freddo, l’alto non esiste senza il basso, il bene non esiste senza il male. YIN e YANG sono i due aspetti della vita di tutto l’universo che si avvolgono l’uno nell’altro contrastandosi e scambiandosi i ruoli costantemente.
Ma il nostro viaggio non è stato solo acqua abbiamo toccato, per restare in ambito della filosofia asiatica, tutti e cinque gli elementi della filosofia taoista che sono presenti anche nel “feng shui”, nella numerologia e nella medicina tradizionale cinese. Tutti insieme (acqua, legno, terra, fuoco e metallo) costituiscono il fondamento della vita stessa.
Come dicevamo abbiamo iniziato con l’acqua, poi ci siamo spostati verso la terra ed il legno dei boschi di Piazza Armerina, il fuoco ed il metallo dell’Etna ed infine ancora l’acqua di Taormina e Catania.
Gli elementi rappresentano anche i punti cardinali ed anche in questo caso ci siamo spostati dall’acqua, il Nord per andare verso il Sud, il fuoco per toccare anche il centro (della Sicilia) la terra.
Così come nel viaggio di Dante il significato allegorico sta nel percorso che l’uomo deve fare per sfuggire alle passioni terrestri per giungere alla illuminazione della FEDE. Nel nostro caso nella fede Rotariana. Fede Rotariana che abbiamo condiviso con il Governatore in-coming del distretto 2110, gli amici dei club: Catania, Siracusa Ortigia, Piazza Armerina, Enna, Etna Centenario.
Con questa domanda vi lascio alle vostre considerazioni su un viaggio che come altri è iniziato e si è concluso lasciandovi, spero, dei ricordi che porterete con voi per tanto tempo.
Un abbraccio a tutti,
Nino, (Tesoriere (per i tesori della Sicilia), Trasportatore (agente di viaggio) … e tanto altro.