

Relazione Conclusiva dell’Anno Rotariano 2019-2020
Presidente Raffaele Morrone
Giovedì, 25 Giugno 2020
Care Amiche e Amici,
siamo arrivati alla fine di quest’anno rotariano e devo dire, in tutta franchezza, che sono sopraffatto, al tempo stesso, da sentimenti contrastanti su questa esperienza. Sono lieto perché dopo tante prove che ho patito come afflizione, come dispiaceri, come autentico dolore, per fatti discutibili e assurdi, conquisto l’affrancazione!
Non avrei mai immaginato che il Rotary fosse anche da praticare come sofferenza. Sofferenza per il ristabilimento della ragionevolezza, sofferenza per sostenerne i suoi principi, sofferenza per invocare la tolleranza nei comportamenti, sofferenza per reagire alle inopinate pretese del “Distretto” (continue, assillanti, persino ultimative proferite da qualche zelante funzionario di Zurigo); aggiungo il disagio nel percepire la divisione della famiglia rotariana evidenziata, per ultimo, perfino da chi aveva tutte le opportunità per evitarla. Ma trovo infine consolazione, sollievo, conforto nell’imminenza del traguardo di una prova riscritta ogni giorno!

Resto convinto che l’anno speso alla presidenza del Roma Eur sia stato più che sufficiente per comprendere, governare ed orientarmi nel Club, e tra gli intralci disseminati sul cammino. Avevo organizzato di salire alla guida d’un treno ad alta velocità (per la tanta cura che avevo riposto ad ogni dettaglio del programma e del calendario degli eventi) ma già alla partenza del 1 luglio il Treno/Club si è trovato dirottato, per oltre venti giorni, sul binario di sosta, diciamo, per manutenzione del “gruppo” motore. Un accadimento che, sin da allora, ha presentato i detestabili sintomi d’una famiglia rotariana già interiormente divisa.
Ero determinato a svolgere il mio incarico con abnegazione, attaccamento ed entusiasmo, seguendo sia convinzioni personali che l’orientamento ai principi rotariani, nell’interesse del Club. Ho preso a modello il mio indimenticabile Club di provenienza RC LIVORNO (ormai prossimo al centenario)…dove ogni incontro con gli amici era vissuto con composta allegrezza, dove il desiderio di reciproca conoscenza era motivo di piacevole compagnia, dove la riunione era una occasione di scambievole avvicendarsi alla tavola!……L’indirizzo della mia annata è stato molto chiaro e concentrato sulla riaffermazione della essenza del service rotariano e lo ho voluto perseguire in modo forse assillante ma pratico, partendo da una precisa premessa, quale, noi del Club Roma Eur, non dobbiamo ridurci a comportarci come un circolo culturale.
Qualche socio saggio mi aveva ammonito che l’entusiasmo sarebbe scemato e sarei stato ritenuto colpevole d’ogni cosa non andata per il verso giusto. Ma non avrei mai potuto mettere in conto che sarei divenuto anche gratuito bersaglio. Per contro ho voluto esercitare una immensa tolleranza come di chi consente, con indulgenza e comprensione, un comportamento difforme o addirittura contrastante ai principî, alle esigenze. Ma ciò nel solo superiore interesse dell’unitarietà del Club.
Pur tuttavia, tra intemperanze, divergenze, diffide da Zurigo, anno bisestile, il tremendo incidente occorso a mio genero, l’emergenza coronavirus, il distanziamento sociale, il mai sopito tormentoso incitamento ad aderire all’Associazione Distretto, non hanno scalfito il ritmo coordinato delle nostre conviviali che abbiamo mantenuto all’apice dell’impegno, e, fino a quando le abbiamo potute tenere di presenza, le abbiamo coordinate con le attività mensili del calendario delle attività del Rotary. Le abbiamo concluse – in Interclub con l’Inner Wheel Roma Eur Centro – con la mirabile serata musicale del (27 febbraio) all’Istituto Polacco di Cultura, curata come da tradizione da Tiziana Martino de Carles Marconi.
Voglio ringraziare i componenti il mio consiglio direttivo ed i presidenti e i componenti delle varie commissioni, a cui l’improvvisa stasi dell’intervenuta pandemia non ha consentito di manifestare appieno il loro atteso impegno; ringrazio tutti i soci ed i loro familiari; da ognuno di questi ho avuto quel contributo, in spunti di riflessione che ognuno ha avuto l’amabilità e la possibilità di offrire.
Ringrazio il caro Club Rotaract Roma Eur che ci è stato sempre vicino e con il quale abbiamo condiviso i nostri progetti di servizio. Ringrazio gli Amici del gemello RC Club Muenchen Friedensengel presso i quali abbiamo avuto l’occasione di celebrare il loro cinquantesimo anno di fondazione e ringrazio anche gli Amici del Gemello Club di Sofia che appena ieri hanno voluto mandarci gli auguri per il comune impegno di aver affrontato la continuità dell’azione solidale del Rotary pur in piena emergenza sanitaria!
Grande soddisfazione ho provato oggi andando a rileggere quel passo della relazione programmatica e vedere che le idee e le linee progettuali sono state tutte portate a compimento o affrontate con azioni costruttive MALGRADO le avversità interne ed esterne che abbiamo trovato innanzi; anzi abbiamo fatto anche qualcosa in più.
Siamo stati quindi capaci di vivere il Rotary. Ciò significa che ci siamo trovati a condividere i momenti importanti, come in tutte le famiglie, dalle nuove nascite, ai lutti, dai successi, ai fallimenti, dagli auguri per le festività a quelli per i compleanni, alla tradizionale commemorazione dei defunti rotariani.
Con tutta la modestia e l’umiltà del passo indietro che ho sempre volutamente praticato – lascio al mio apprezzato Amico Giorgio Carretti una squadra dotata di grande efficienza ed un Club stimato nel Distretto. Per un presidente è sicuramente motivo di orgoglio e soddisfazione: – Il Co.In ha ben accolto e il Governatore Giulio Bicciolo ha fatto proprio, il nostro Progetto di sostegno all’area sanitaria della Caritas. Progetto che abbiamo dovuto ridurre per effetto dell’Emergenza Pandemica e poi rinviare. Però occorre riconoscere che l’impegno profuso dagli Amici del Roma Eur non è passato inosservato, tanto che lunedì 15 giugno quale Presidente sono stato onorato di eseguire la consegna del monitor Multifunzione al presidio Caritas di Villa Glori e con me il nostro Giuseppe Cirillo.
Non starò ora ad elencare tutte le cose che vorrei richiamare alla vostra memoria, sarà sufficiente uno sguardo al nostro sito: rotaryromaeur.it che in momenti difficili ha fatto del suo meglio per tenere informati i nostri soci, grazie a Antonino D’Amico che ringrazio dal più profondo del cuore.
Il tema di incremento dell’effettivo è stato un punto dolente – anche se dobbiamo ricordare che dal 4 marzo abbiamo dovuto interrompere ogni iniziativa di contatti personali – ma dobbiamo anche riconoscere che l’idea del Rotary viaggia su buone gambe ed ha condotto al nostro Club ben sette aspiranti e questo voglio ascriverlo a patrimonio dell’intero Club; abbiamo avuto due richieste di trasferimenti di soci (un terzo è in corso) ad altri Club ed una serie di abbandoni di giovani soci a motivo del difficile contemperamento dell’assiduità con le esigenze del lavoro, talvolta precario ed itinerante.
Relativamente alle serate conviviali, ai relatori ed alle varie tematiche, penso, a giudicare dalle vostre reazioni ed osservazioni man mano che l’anno rotariano scorreva, di poter affermare di aver mirato all’obiettivo e non ci siamo arresi innanzi alle difficoltà del collegamento di videoconferenza con i relatori succedutisi dal marzo al giugno scorso, proponendo, pur tuttavia, gli argomenti sanitari, economici, lavorativi, ai relatori, ruotanti attorno al perno obbligato del Covid19. Con la sola eccezione della simpatica serata in Interclub condotta dal prof. Stelio Venceslai su suo saggio moral filosofico sulla introspezione nei misteri della nostra personalità.
Relativamente ai progetti di servizio, il programma era quello di operare, nel più stretto spirito rotariano, seguendo le direttive distrettuali ed internazionali e nello stesso tempo continuare i progetti, prevalentemente orientati al territorio, che ormai consolidati dalle aspettative dei destinatari, si ripetono di anno in anno nei programmi del nostro club.
Scorrendo rapidamente l’elenco dei progetti possiamo ricordare:
PROGETTI COMPLETATI
Inclusione di giovani con Autismo e disabilità presso la Cooperativa Sociale Agricola Giuseppe Garibaldi
Progetto di sostegno all’area sanitaria della Caritas, presso il Poliambulatorio della Stazione Termini di Roma
17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dichiarati dall’ONU
Angeli per un giorno ( con il Rotaract Roma Eur).
Conoscendo l’Endometriosi.
Emergenza coronavirus – progetto distrettuale per l’acquisto di strumentazione sanitaria ospedaliera;
Disagio mentale: aiuto ai familiari di portatori di disagio psichico
Spesa Alimentare agli assisititi della Parrocchia di S. Martino ai Monti 22 Apr 2020
Spesa solidale alimentare d’intesa dei Club Rotary di Roma con il Comitato Romano della CRI
Gli ultimi progetti, quelli relativi all’Emergenza, testimoniano un’operatività integrata, funzionale tra club che pur mantenendo la propria fisionomia e le proprie tradizioni sono capaci di coordinarsi in modo da ampliare la disponibilità finanziaria complessiva.
Abbiamo cercato di interessare i media esterni ma sul più bello la fase 1 del contenimento del contagio pandemico ci ha rinchiuso nelle nostre abitazioni. Un passaggio positivo l’abbiamo però conseguito con l’istituzione di un “Comitato di Redazione” composto dal Gen. Gennaro Scala, dall’Avv. Nadia Boni e dal dr, Antonino D’Amico, per dare modo a quanti più amici di esprimersi e dare un taglio aperto, plurale, democratico e trasparente alle attività comunicative dei media del Club.
Per quanto concerne l’amministrazione del club, il nostro è un Club che possiede le potenzialità, i presupposti, le forze e la capacità di raggiungere una misurata stabilità dal punto di vista finanziario e questo si deve al prudente operato del nostro abile Tesoriere Gianluca Agresta (che ringrazio per avermi accordato il suo prezioso aiuto) ed in prospettiva – ad una meditata e pronta riconsiderazione delle spese generali e di gestione del Club.
Avviandomi alla chiusura non solo della relazione ma anche della presidenza voglio auspicare che emerga la predisposizione verso il service e l’amicizia. Desidero che i soci del Rotary condividano idee, sviluppino progetti, ascoltino le persone della comunità e sono lieto di aver avuto la possibilità di fare tutto ciò e di portare a termine (contro ogni previsione) questa ulteriore dura esperienza e di aver affrontato con rinnovato impegno ogni aspetto della prova.
Per le onorificenze, PHF, ho voluto privilegiare le persone che, nelle circostanze contingenti di questo strano anno rotariano, hanno più delle altre dimostrato “voglia di fare” con disponibilità totale e profondo impegno e che hanno rivelato, senza riserve, di avere i più radicati sentimenti di affezione al Club.
La motivazione che ritengo più attinente e che riassume lo slancio percepito e che costituisce per ciascuno:il minimo comun denominatore è la regola rotariana del “Servire è un privilegio che va cercato, non un peso che va evitato” Ringrazio questi nobili amici rotariani perché in tale spirito di servizio, mi hanno più volte interpellato: “Raffaele, Presidente, posso fare qualcosa per il Club?” Non badando a tempo, circostanze, difficoltà ed altro:
In rigoroso ordine alfabetico: la distinzione rotariana va ad onorare gli Amici: Avv.Nadia Boni, Dr. Giuseppe Cirillo e il Prof. Massimo Feola,
Rimarrà sempre indelebile nel mio animo l’alta considerazione di aver dedicato un anno intero al nostro club. Un anno certamente impegnativo ma l’impegno è stato ampliamente ripagato dalla soddisfazione di aver portato a termine l’anno rotariano che si sta concludendo. Salvo le decisioni del Segretario Generale del R.I., che auspico a noi conformi, sulla base delle rigorose memorie predisposte dal Club, con il fine apporto giuridico del Pres. Giuseppe Faberi. Non abbiamo nulla da farci scusare; abbiamo posto il Club in condizioni di proseguire con ogni onore sulla strada della sua ultra cinquantenaria tradizione, osservando ogni più scrupoloso comportamento verso il R.I. ed il Distretto.
Auguro a Giorgio Carretti che mi succederà ancor più grandi successi e soddisfazioni.
L’ultimo desiderio è quello dell’augurale auspicio di potermi ancora incontrare tra Amici.
Auspico che la tolleranza a cui mi sono incessantemente vocato faccia finalmente da legante alla partizione dei gruppi del nostro Club. Desidero affermare che io sono stato e resto estraneo a qualsiasi compagnia che non sia quella dell’intera e compatta compagine degli effettivi e quindi, la compagnia, per antonomasia, degli Amici rotariani.
Questo è il mio Rotary – Viva il mio Rotary!
Raffaele Morrone

