
Giovedì 2 novembre 2017, presso l’Hotel dei Congressi in Roma, il Rotary Club Roma EUR si è riunito per un duplice motivo: la commemorazione dei Soci defunti del Club ed, a seguire, una Conviviale serale.
Com’è noto, il Club è attivo da circa 50 anni ed ha sempre avuto una consistente partecipazione di Soci. Pertanto, nel tempo, diversi Soci sono venuti a mancare. Ma, nella ricorrenza del giorno dei defunti, il 2 novembre, la Presidente Carla Lendaro ed i Soci tutti hanno voluto ricordarli, stringendosi idealmente a loro, in memoria di tante esperienze ed ore trascorse insieme. Per l’occasione, oltre ai Soci del Club, anche alcuni familiari dei Soci deceduti hanno partecipato alla Santa Messa, che è stata tenuta in suffragio delle anime dei loro cari.
Una cerimonia toccante, che dimostra la sensibilità dei Soci tutti ed ha suscitato momenti di emozione nelle parole della Presidente, del Past President Domenico Concezzi e del Prefetto che hanno espresso i loro messaggi in ricordo.
A seguire, si è svolta la Relazione della dott.ssa Lendaro che, prendendo spunto dal recente cambio dell’ora legale, è stata intitolata:
IO NON LA VOLEVO UN’ORA INDIETRO,
IO VOLEVO 20 ANNI INDIETRO
C’è un sottotitolo, “Quello che le donne dicono”, che, in verità, è sicuramente condiviso anche dagli uomini!
Nel corso della conviviale, la Presidente del Club, la dott.ssa Carla Lendaro, ha tenuto una esauriente e completa relazione sul tema “LONGEVITA’ E BENESSERE”, illuminante sotto molti aspetti informativi.
Si riporta, di seguito, un breve riassunto di tale relazione, che dobbiamo alla cortesia della Presidente:
“La psiconeuroimmunologia è una nuova scienza medica che si propone come superamento della frammentazione del sapere scientifico in ambito medico-biologico e psicologico, guardando all’individuo nella sua interezza e in relazione con l’ambiente di cui è parte. Questo approccio teorico sta trasformando radicalmente il modo di interpretare l’essere umano e propone una visione interattiva anche nei suoi principali sistemi di comunicazione interna, cioè quella che chiamiamo “ RETE NEUROPSICOSOMATICA”.
Tutti i nostri sistemi organici dialogano tra loro.
Errori nel dialogo causano diminuzione della performance e diminuzione del benessere psicofisico.
La rete psicosomatica si automonitora e autoripara, ricevendo e inviando informazioni. Questo sistema è il nostro «network endogeno» energetico e informazionale.
Eventi stressanti fisici, psichici o ambientali molto acuti o prolungati, disturbano il transito dei segnali.
Il network alterato diventa stabilmente il nostro stato «normale».
Ciò comporta un malfunzionamento dei nostri apparati che causa quelli che una volta erano definiti “disturbi psicosomatici”, ora classificati a livello internazionale come “MUS”(medically unexplained synptoms), cioè sintomi (stanchezza, insonnia, dolori alla schiena, allergie, cefalee, ansia, tachicardia, extrasistoli, gastrite, stitichezza, ecc.) che causano malessere ma che ancora non sono una malattia. Ovviamente, se la disfunzione permane, causa un danno organico e porta a malattie o aggrava quelle già presenti.
La scienza medica ci offre ora la possibilità di misurare questo malfunzionamento dei sistemi con tecniche innovative e non invasive e quindi dare la miglior terapia per ogni singolo paziente. Il medico psiconeuroimmunologo usa come terapia il cibo, l’esercizio fisico e respiratorio e un dispositivo chiamato “EBS” (Emettitore Bilaterale emiSimmetrico). EBS sfrutta le proprietà dei campi elettromagnetici pulsati a bassa intensità (CEMP): tramite piccolissime quantità di minima energia, permette ai segnali in transito di continuare il tragitto interrotto, in modo che si ripristini il sano network.
Oggi disponiamo di mezzi che possono migliorare il funzionamento globale, anche in malattie gravi (demenze, malattie genetiche, ecc.), riducendo i sintomi e migliorando la qualità di vita.
Oggi possiamo aumentare la performance e il benessere psicofisico, accelerare e migliorare i processi di guarigione, potenziare e velocizzare la risposta a concomitanti terapie fisiche e farmacologiche.
Una persona in sano equilibrio neuropsicofisico vive meglio e può socialmente dare di più.”