
Giovedì, 15 marzo, alle ore 20,30, presso l’Hotel dei Congressi – Roma, si è svolta una serata Conviviale, a cura del Rotary Club Roma EUR, in Interclub con il Rotaract Roma EUR.
Alla presenza del Past Governatore del Distretto 2080, Carlo De Felice, di Romeo Patini, Presidente del Rotaract Roma EUR e di tanti Soci, con i loro numerosi ospiti, la Presidente del Club, Carla Lendaro, ha introdotto la serata e, quindi, ha passato la parola a Carlo De Felice, che, non a caso, era in visita presso il nostro Club.
Infatti, oltre che per i consueti motivi di amicizia, la sua presenza aveva lo scopo di conferire al Rotary Club Roma EUR, nella persona della past President Elsa Marchitelli, alcuni significativi riconoscimenti, per la trascorsa annata rotariana 2016-2017, durante la quale è stata Presidente.
Infatti, per le ottime iniziative ed attività svolte, al nostro Club, uno dei 9, tra i circa 80 Club del Distretto concorrenti al “riconoscimento”, è stato conferito l'”Attestato Presidenziale”. E’ stato altresì conferito un ulteriore riconoscimento per essere stato uno dei Club del Distretto 2080 che particolarmente hanno donato alla Rotary Foundation.
Il tema della serata è stato sviluppato con una Relazione tenuta dal Prof. Emerito di Chimica Fisica dell’Università La Sapienza di Roma Giovanni De Maria, scienziato di fama mondiale, primo studioso incaricato dalla NASA di svolgere ricerche sui campioni lunari riportati dalla missione Apollo 11, Socio del nostro Club.
Da che mondo è mondo, la Luna, quel faccione bianco, ci ha osservato dall’alto.
Tante, tante persone, specialmente di notte, talvolta intorno ad un fuoco o sdraiati su una spiaggia, con il naso all’insù, l’hanno guardata!
Poi, il 20 luglio 1969, finalmente, qualcuno, partendo dalla Terra, ha pensato di farci una capatina: due passi …, il tempo di raccogliere qualche sasso, 21,5 Kg, e … poi, subito a casa, sulla Terra.
In seguito, stranamente, a mio avviso, nessuno ci è più andato.
Ora, dovete sapere che qualcuno di quei sassi è stato inviato ai più noti scienziati del mondo , per motivi di studio. Tra questi, ad un Italiano, il Prof. Emerito Giovanni De Maria.
Ed io … sono stato fortunato ed ho avuto la possibilità di conoscerlo … Giovanni De Maria, parlargli … e … togliermi il “sassolino dalla scarpa” che mi infastidiva da tanto tempo: “Giovanni, dimmi la verità: ma ci sono andati davvero sulla Luna? Oppure hanno fatto un bel “film” in uno studio televisivo?”
E la risposta di Giovanni: “sarebbe stato un bel film, se non ci fosse il particolare che la conformazione dei minerali che ho potuto studiare non fosse ‘estranea’ a quelli che si trovano sulla Terra”! FINE del mio DUBBIO!
E’ stata una occasione speciale per ascoltare un uomo colto e spiritoso che ha incontrato e conosciuto tante personalità importanti, facendo, nel corso della sua vita, numerose esperienze significative.
Volutamente non pubblichiamo il Curriculum Vitae di Giovanni De Maria, denso di attività, incarichi prestigiosi, traguardi, riconoscimenti ed, invece, ci limitiamo a fornire, di seguito, alcune SINTETICHE INFORMAZIONI, con riferimento al tema della serata.
Nato a Tricarico, in Basilicata, il Prof. emerito Giovanni De Maria è stato il 1° lucano a laurearsi in Chimica.
A 26 anni era ricercatore al Dipartimento di Fisica dell’Università di Chicago.
Trasferitosi negli USA, verso il 1955, per lavorare nel gruppo di Enrico Fermi, ebbe per maestri gli allievi del grande maestro, il cui team di scienziati aveva portato a termine, nel 1942, la realizzazione della pila atomica. In quel periodo ha avuto la possibilità di conoscere la signora Fermi che gli fece l’onore di invitarlo nella sua casa.
Tornato in Italia negli anni ’60, ha ricoperto diversi incarichi all’Università La Sapienza di Roma, presso la quale è stato Professore di Chimica-Fisica per molti anni. E’ stato autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche. Nel 1994 ha ricevuto il premio H. C. Kurhakov dell’Accademia delle Scienze della Russia. Nel 2001, il Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, gli ha conferito la medaglia d’oro di “Benemerito della Scienza e della Cultura”. Ha collaborato con il professor Carlo Rubbia allo sviluppo del Project 242 dell’Asi per la realizzazione di un motore spaziale a propulsione nucleare basato sulla fissione dell’isotopo metastabile 242 dell’Americio. Nel decennale del primo allunaggio è stato tra i trenta scienziati a essere insignito dello “Special Nasa Award”.
Il 21 luglio 1969 è avvenuto lo sbarco sulla Luna ed ha avuto l’onore ed il privilegio di essere il primo studioso italiano incaricato dalla NASA a svolgere ricerche su campioni lunari riportati dalla missione Apollo 11 ed a lui affidati, per lo studio e la ricerca.
Nel 1972 ha avuto la possibilità di effettuare approfondite ricerche sull’analisi massa-spettrometrica del comportamento di campioni selenici alla vaporizzazione in condizioni di equilibrio termodinamico alle alte temperature. Scopo della ricerca era la possibilità di conoscere la composizione della nebulosa primordiale dalla quale quattro miliardi di anni fa si sono formati, per condensazione, i corpi solidi del sistema solare. Infatti, i reperti lunari possono essere considerati rappresentativi della “situazione primordiale”, proveniendo da un ambiente privo delle “contaminazioni” che potrebbero derivare dall’atmosfera e dalla vegetazione, tipiche della Terra ed, invece, assenti sulla Luna.
Ma il Prof. Giovanni De Maria non ha rivolto il suo interesse di studioso solo al “passato”. Egli ha investigato anche sul “futuro”, sulla possibilità per l’uomo di andare e sopravvivere in altri mondi, direzionando i suoi studi per il superamento di uno degli ostacoli fondamentali alla sopravvivenza umana in quegli ambienti: la mancanza di ossigeno. In particolare, ha posto la sua attenzione ed il suo impegno nella ricerca della possibilità di produrre ossigeno gassoso estraendolo dai composti solidi.
Negli anni seguenti, e fino ad oggi, come tutti abbiamo constatato, le “avventure” spaziali sulla Luna si sono interrotte e l’interesse è stato rivolto verso mondi “molto lontani”, di fatto irraggiungibili in termini attuali (sebbene si debba ammettere che ciò che oggi è impossibile, forse, non lo sarà “domani”, almeno in un “domani prossimo”, sia per la distanza dalla Terra, sia per le caratteristiche ambientali di tali mondi, del tutto inospitali in termini “umani”: i pianeti del “sistema solare”.
Tuttavia, recentemente, gli Stati Uniti hanno modificato ancora una volta i loro programmi spaziali, rivolgendo nuova attenzione ad imprese meno “impossibili” (almeno, al momento), come quella di tornare sulla Luna: infatti, il Governo USA e primarie industrie statunitensi hanno mostrato interesse ad approfittare delle possibilità di utilizzare la vicinanza del nostro caro “satellite” Luna, tornandovi e, forse, stabilendo su di essa una base lunare, forse più comoda ed efficace rispetto alle attuali esistenti basi satellitari in orbita.
Gli studi e le esperienze del Prof. De Maria sono state, quindi, nuovamente, oggetto di attenzione e sono tornate di attualità nel contesto del nuovo programma spaziale denominato MOON VILLAGE.
Ma il momento “clou” della serata è stata, come era nelle aspettative, la relazione effettuata dal Prof. Giovanni De Maria, con il contributo di filmati ed immagini ben visibili sulle schermo a tutti i presenti “affascinati”.
Il progetto di “ritorno” sulla Luna, per le nuove finalità, è stato tema di una puntata di Super Quark, di Piero Angela, proiettata nell’occasione, durante la quale il Prof. De Maria è stato intervistato.
Ed ecco che un pezzo di LUNA, che è giunto fino a noi!
Giovanni De Maria ci ha condotti, per mano, in una passeggiata fra le stelle, alla ricerca delle origini dell’universo, fra i bagliori delle luci ed i boati delle esplosioni.
Le immagini proiettate, eteree, con scelta forse inconsapevole, hanno contribuito a creare, tra i presenti, una atmosfera “spaziale”.
E, fra una immagine ed un’altra, la nostra “guida”, novello Virgilio, ci ha illustrato, con disinvolta naturalezza, le formule chimiche dei “componenti” dei minerali raccolti.
Una passeggiata effettuata con uno scopo preciso: la ricerca della possibilità della VITA, in quei mondi lontani. Della vita, se c’è stata o c’è. Della nostra VITA, in futuro, se possibile.
Grazie Giovanni, per aver voluto farci trascorrere una serata di scoperte, conoscenza e SAPIENZA, la tua sapienza, offerta con simpatia.
Ed, alla fine, l’incantesimo si è rotto ed è venuta naturale la STANDING OVATION.
E, siccome, Giovanni De Maria è “giovane” non potevamo che concludere con le immagini dei “giovani”, del Rotaract Roma EUR:
E dell’Interact Roma EUR:
Su “Notizie Geopolitiche”, a cura del giornalista Francesco Cirillo, figlio del nostro Socio Giuseppe Cirillo, è stato pubblicato, sull’argomento, il seguente articolo :
. Alfredo D’Amato