
Il Presidente del Club Roma Eur Giuseppe Cirillo, in questo anno rotariano, ha organizzato uno splendido viaggio nella sua Calabria con base in un accogliente hotel sul mare nella cittadina di Diamante . Ci hanno raggiunto 4 soci del nostro Club gemello di Monaco di Baviera tra i quali il Presidente.
Diamante che abbiamo visitato il 29 mattina sorge sulla splendida costa della Riviera dei Cedri davanti a Cirella e Dino le uniche due isole della Regione. E’ stata descritta come “una fanciulla coricata sulla spiaggia coi piedi verso i colli….abbandonata al bacio dell’onda e all’abbraccio della mareggiata”. Ed è proprio questo il fascino di Diamante, non una delle tante località marinare che ci sono sulla costa ma un paese nel mare. Accompagnati da una guida abbiamo osservato i colori ,la fantasia e le parole dei murales uno spettacolo unico che stupisce coloro che si trovano a camminare per le sue pittoresche strade, ed è proprio per questo che Diamante viene denominata la città dei Murales. Questa “ Operazione Murales” fu ideata dal pittore Nani Razetti che con il benestare del Sindaco di allora Evasio Pascale, nel 1981 diede il via a questo interessante progetto.
Durante quegli anni arrivarono nella cittadina più di ottanta pittori, italiani e stranieri, che realizzarono diverse opere d’arte sui muri delle case del centro storico. Il numero di queste opere è cresciuto nel tempo ed è destinato ad aumentare. Nel 2021 Diamante ha festeggiato i quarant’anni dall’esordio di questa iniziativa. L’evento denominato Murales 40 ha portato in città quattro importanti street artisti del calibro di Jorit, Tony Gallo, Kraser e SteRea che hanno arricchito le mura di questa località con nuove opere. Dovrebbero essere ammirati tutti ma se il tempo a disposizione è poco non si può perdere il mosaico che si trova su una delle pareti esterne della Chiesa Madre ,sul quale si può ammirare la storia di questa regione. Un’opera che parte dal ritrovamento del “Toro di Papasidero” e arriva ad oggi .Il murale è stato poi ampliato con l’immagine dell’Immacolata. Camminando tra le abitazioni costruite le une accanto alle altre e impreziosite dai murales prendono vita alcune piazzette molto singolari.
E’ proprio in una di queste dove ad attenderci c’era il Presidente dell’Accademia del peperoncino il Prof. Enzo Monaco e consorte, abbiamo apprezzato da Nini’ un aperitivo piccante con drink al peperoncino ed altre prelibatezze. Subito dopo abbiamo visitato la sede Nazionale dell’Accademia sempre nella cittadina di Diamante dove ci sono due strutture il Centro sperimentale per la coltivazione del peperoncino Calabria Capsicum e l’Università del Gusto che cura la coltivazione sperimentale dei peperoncini in serra ed in pieno campo.
Quest’ultima dispone di un aula di cucina, di una sala per mostre e manifestazioni e di una Biblioteca.
Accomiatandoci siamo partiti per raggiungere la località Santa Maria Del Cedro che dista da Diamante circa 11 Km dove abbiamo visitato il Museo del Cedro creato e gestito dal Consorzio del Cedro di Calabria. Si trova in uno splendido opificio del XV-XVI secolo, conosciuto con il nome di Carcere per l’Impresa dove ci ha fatto da guida la responsabile e il Presidente del Consorzio . Un percorso tra “ colturae cultura” che si sviluppa intorno a due anime: il percorso artistico ricco di pannelli ceramici che racconta del cedro, della sua storia ricca di riferimenti al mondo biblico e alle tradizioni ebraiche, oltre che tante citazioni letterarie dell’agrume, da Boccaccio a D’Annunzio. E’ stato proiettato un documentario che racconta la storia del cedro nella riviera e la valenza che questo frutto ha nella cultura ebraica. Ci siamo poi spostati nel Laboratorio del gusto dove abbiamo degustato diverse specialità al cedro: il liquore e l’olio al cedro, il frutto candito, la marmellata e i gustosi pannicelli di D’Annunzio. Oltre alle prelibatezze culinarie ,vasta è anche la linea di cosmesi al cedro, tutte specialità che è possibile acquistare.
Il giorno precedente 28 aprile abbiamo visitato la Grotta del Romito situata in località Nuppolara nel Comune di Papasidero in provincia di Cosenza .Sito risalente al Paleolitico superiore e contiene una delle più antiche testimonianze dell’arte preistorica in Italia e una delle più importanti a livello Europeo. E’ localizzata all’interno di uno stretto canyon che offriva protezione e riparo. Nei pressi scorre l’attuale fiume Lao, attivo durante la presenza paleolitica e utilizzato come via di comunicazione e anche per risorse alimentari e litiche. All’esterno si osservano alcune incisioni rupestri tra le quali la più importante un graffito raffigurante due bovidi e tracce di antiche sepolture risalenti a 10.500 anni fa . Il ritrovamento del graffito è avvenuto nel 1961.La grotta e il riparo del Romito appaiono oggi come due ambienti quasi distinti, a causa di una chiusura artificiale con un muro risalente all’epoca in cui la caverna fu utilizzata come romitorio.
Subito dopo abbiamo raggiunto la città di Rossano Calabro attualmente parte del Comune di Corigliano- Rossano dove abbiamo incontrato il Presidente e la Presidente Incoming del Club Rotary Bisantium dei quali siamo stati ospiti in un delizioso locale per un aperitivo con specialità del luogo.
A seguire abbiamo visitato il Museo Diocesano dove è custodito Il Codex Purpureo che è inserito nella lista dei beni del patrimonio UNESCO nella categoria “Memoria del mondo”. Accolti da una guida che ci ha fatto accomodare in una saletta dove abbiamo assistito ad un documentario di presentazione del Codex Purpureus Rossanensis che rappresenta uno dei più antichi evangeliari esistente al Mondo ,reso prezioso ed unico grazie alle sue bellissime miniature, capolavoro dell’arte bizantina. E’ uno dei capolavori della letteratura evangelica, costituito da 188 fogli (376 pagine) di pergamena contenenti l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco. In una sala adiacente conservato in una teca abbiamo potuto ammirare la pagina aperta con una delle sue miniature. I fogli sono di pergamena tinta di colore purpureo da ciò purpureus, con discromie che si possono ritenere originarie ma ,in più casi dovute a fattori diversi, soprattutto l’umidità. Le miniature conservate nel codice di Rossano sono quattordici. Di esse, dodici raffigurano eventi della vita di Cristo. La datazione del Codice circoscritta tra il V e il VI secolo dai maggiori storici dell’arte bizantini e dai Paleografi. Il Codice è documentato con sicurezza a Rossano solo a partire dal 1831 dall’anno segnato sulle annotazioni a penna degli indici cartacei annessi.
Ci siamo poi spostati nella Cattedrale di Maria Santissima Achiropita famosa per l’antica immagine della Madonna Achiropita ,non dipinta da mano umana, di datazione tra il VII e VIII secolo. L’icona della Madonna sarebbe apparsa miracolosamente sulla parete della cattedrale durante i lavori di restauro eseguiti nel corso dell’VIII secolo d.C. Essa rappresenta l’immagine della madre di Dio (Theotocos), che regge sul braccio sinistro il bambino. L’opera conservata sull’altare centrale restituisce suggestioni orientali e tipicamente bizantine.
Abbiamo proseguito alla volta della Fabbrica di liquirizia Amarelli che ha preso il nome dalla omonima famiglia (la dssa Margherita Amarelli è stata socia del nostro Club Roma Eur) ricchi proprietari terrieri. L’azienda è attiva dal 1731 ,ma già nel 500 la famiglia praticava questa attività. Essere nel tempo ed essere in un luogo è ciò che introduce l’azienda Amarelli, probabilmente la più nota e importante d’Italia con fama internazionale. Una lunga storia fatta di passione, cultura, impresa e tradizione a Rossano nella contrada Amarelli dove da sempre cresce la radice di liquirizia riconosciuta dai testi scientifici la migliore al Mondo. Ci ha accolti una giovane donna delegata dall’amica Margherita che ci ha accompagnato nella visita al Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” tra i più famosi musei di impresa in cui ammirare antichi strumenti di produzione, i materiali per rivivere il fascino della lavorazione della liquirizia attraverso i secoli, gli archivi dei documenti e gli abiti ottocenteschi appartenuti alla famiglia.
Il museo è ospitato nell’antica dimora della famiglia antica fortezza che aveva la funzione di difesa che oggi ospita anche gli uffici e il punto vendita. Abbiamo potuto ammirare le scatoline di latta di anni addietro dal design ricercato e un po’ retrò dove vengono conservati i sassolini neri e poi acquistarne nel punto vendita.
Abbiamo incontrato il Vicepresidente del Club Rotary Corigliano-Rossano Sybaris.
Al rientro abbiamo fatto una sosta su una delle spiagge di Praia a Mare da dove abbiamo potuto godere la vista molto ravvicinata dell’isola di Dino.
Domenica 30 maggio partenza alla volta del Santuario di San Francesco da Paola che sorge a 178 metri sul livello del mare nella parte alta e collinare della cittadina di Paola, località di nascita di san Francesco, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione. E’ meta di pellegrinaggio da tutto il sud d’Italia, specialmente dalla Calabria, di cui san Francesco è patrono. Custodisce parte delle spoglie del Santo (le restanti si trovano a Tours in Francia).Questo Santuario ha una lunga storia che inizia intorno al XV secolo attorno agli anni 1435-1452 quando si cominciarono ad aggregare i primi seguaci e Francesco maturò l’idea di realizzare una piccola chiesa, tipica di ogni romitorio, come luogo di preghiera per gli eremiti e per i fedeli che vi giungevano. Il primitivo oratorio oggi fa parte dei sotterranei del convento e si accede ad esso da una piccola scalinata in prossimità del chiostro. Successivamente fu costruita la basilica dal gusto barocco e gotico a lui dedicata che risale al XVI secolo e vi si accede dopo l’attraversamento di un ampio piazzale lambito da un lato da un torrente su cui si affaccia parte di un edificio religioso e dall’altro un palazzo che accompagna lo sguardo direttamente verso la facciata del monumento principale. Interessante è anche il chiostro adiacente che è decorato con affreschi del XVII secolo in cui è narrata ,attraverso una sequenza di immagini, la vita e i miracoli del Santo. Le dimensioni attuali della basilica sono frutto di uno sviluppo continuo avvenuto nei secoli e lo stile gotico fu soppiantato da quello barocco. Abbiamo visitato la Calcara che si trova all’ingresso della zona dei Miracoli dove si realizzavano i mattoni per la costruzione del convento e si dice che Il Santo una volta vi entrò per ripararla mentre ardeva senza riportare alcuna scottatura. Abbiamo ammirato la statua di san Francesco con il suo agnellino Martinello che gli operai avevano divorato, gettandone le ossa tra le fiamme e lui lo riportò in vita; la fonte della Cucchiarella dove sgorga miracolosamente l’acqua che serviva per dissetare gli operai della fabbrica conventuale. Poi siamo arrivati percorrendo uno stretto viottolo al Ponte del Diavolo e leggenda vuole che sia stato costruito proprio dal diavolo per ordine dello stesso San Francesco, in compenso il diavolo chiese l’anima del primo viandante che lo avrebbe attraversato ma san Francesco fece passare per primo un cane e il diavolo irritato tirò un calcio al parapetto di sinistra dove da allora c’è un buco verso il centro del ponte, poggiando la mano sulla parete opposta e lasciandovi l’impronta.
Subito dopo ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere Camigliatello Silano località montana del Comune di Spezzano della Sila dove ci attendevano per la colazione il Vicepresidente del Rotary Cosenza nord , il Governatore Eletto Distretto 2102 ed altri convitati.
Nel pomeriggio shopping nei negozi del luogo e rientro in Hotel a Diamante .In serata conviviale in Interclub con gli amici del Rotary Riviera dei cedri Scalea e Rotary munchen-friedensengel.
Che dire itinerario interessante con splendidi luoghi, incontri con autorevoli e cordiali rappresentanti dei siti visitati e gustosissime pietanze.
Un grazie di cuore va al nostro Presidente per la eccellente organizzazione e agli amici rotariani del luogo per la straordinaria ospitalità.
Lucietta Iorio