UNA SERATA CON FEDERICA ANGELI
di Nadia Boni
Il 31 gennaio 2019, presso l’Hotel dei Congressi, in interclub con il Rotary Club Roma Campidoglio, il Rotary Club Roma Eur ha ospitato la giornalista e scrittrice Federica Angeli, cronista per il quotidiano “La Repubblica”. L’evento organizzato dal Presidente del Rotary Club Roma Eur, Rocco Recce e dal Presidente del Rotary Club Roma Campidoglio, Diego Lo Scudo, è stato reso possibile grazie al nostro Past President Francesco Martino De Carles, ottenendo una buona presenza di ospiti e soci di entrambi i Club. La famosa giornalista, prendendo spunto dal suo libro “A mano disarmata”, nel quale ripercorre questi ultimi anni, che l’hanno vista, insieme alla sua famiglia, costretta a vivere costantemente con la protezione di una scorta, a causa delle minacce provenienti dai clan locali. Infatti, come è noto, nel 2013 Federica Angeli è stata testimone di un regolamento di conti, che ha coraggiosamente denunciato alle Autorità ed ha effettuato inchieste sui clan della zona, subendo pesanti minacce, anche contro i figli. Molto coinvolgente il suo racconto. La platea degli ascoltatori in un silenzio assoluto prendeva atto degli avvenimenti, raccontati dalla coraggiosa giornalista e delle sue emozioni, guidate da una solida motivazione verso la giustizia e la legalità, insita nella sua coscienza. Una persona seria, Federica Angeli, che non ha voluto iniziare l’inchiesta sulle presunte implicazioni mafiose dei personaggi sospetti della zona di Ostia, senza avere studiato il codice penale e l’art. 416 bis, che contiene la definizione di associazione tipo mafioso. Si configura questa associazione quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere dei delitti, per acquisire il controllo di attività economiche, di concessioni di appalti, per assicurarsi vantaggi ingiusti ed il controllo dei voti in occasioni di consultazioni elettorali. Questi requisiti, nei personaggi protagonisti dei traffici in Ostia e altrove, oggi assicurati alla giustizia, sembravano essere presenti e la magistratura valuterà, nelle sedi opportune, tutti gli elementi raccolti nelle indagini, anche per merito del coraggio di Federica Angeli. Sicuramente, quello che è emerso dal suo racconto, oltre ai fatti di cronaca, è l’amore per la legalità, per la giustizia, per la verità e la voglia di sconfiggere la mafia e tutto il coinvolgimento che ne deriva. Il tesoro nascosto in tutta la sua esperienza di vita, nel suo sacrificio, è l’esempio. Il suo esempio, la vittoria sulla delinquenza, che la voleva sottomettere e che ha perso, deve fare ragionare noi tutti. L’episodio del 2013, del regolamento dei conti, dei quali è stata testimone e dal quale coraggiosamente è derivata la denuncia, mentre gli altri abitanti del palazzo hanno abbassato le serrande, ci fa comprendere che reagire si può: basta volerlo! L’unione fa la forza. Tutti dovrebbero comportarsi come lei e la mafia non esisterebbe più.
“Chi sta dalla parte giusta non perde mai. Chi ha scelto di sfidare a viso aperto la mafia la testa non la chinerà mai. Perché sulla bilancia alla sera ci si sale da soli, con la propria coscienza, ed è a lei che si risponde”: questo è scritto nel retro del libro di Federica Angeli.
La sua testimonianza dovrebbe essere portata in tutte le scuole, raccontata ai ragazzi per formare nuove coscienze. La mafia non può essere considerata vincente, uno stile di vita da seguire, ma un male per la società, che ci rende prigionieri. Dobbiamo ritrovare la nostra irrinunciabile libertà, come ha affermato la nostra Federica Angeli nella dedica scritta sulla mia copia del suo libro.
Grazie Federica!