This certifies that the Rotary Club of
Roma EUR Italia
having been duly organized and having agreed trough its officers and members, to be bound by the Constitution and by-laws of Rotary International, which agreement is evidenced by the acceptance of this certificate, is now a duly admitted member of
Rotary international
And is entitled to all rights and privileges of such membership.
The twenty-seventh day of December, Anno Domini 1967.
Questo è il testo del solenne atto di nascita del Rotary Club di Roma EUR. Nascita, tuttavia, che ebbe una gestazione piuttosto complessa. Il 5 maggio 1960, infatti, Virgilio Testa - allora Commissario per l’Ente EUR - ebbe il mandato di costituire un Rotary Club che fu indicato come Roma SUD. Territorialmente Testa collocò il Club all’EUR, quartiere per allora avveniristico, che fu progettato e realizzato su disegno urbanistico del Prof. Luigi Piccinato al fine di ospitare l’Esposizione Universale del 1942, da cui l’acronimo di E42, prima, ed EUR dopo.
Lo scoppio del 2° conflitto mondiale nel settembre 1939 e l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940, bloccarono il progetto allorché il tracciato urbanistico e le principali infrastrutture - particolarmente le più monumentali - erano a buon punto. Nel dopo-guerra questo patrimonio urbanistico fu recuperato, completato e trasformato nel moderno e prestigioso centro direzionale e residenziale che oggi si ammira. Cervello e cuore dell’operazione fu dunque senza dubbio il compianto Virgilio Testa.
Il Club Roma Sud, così installatosi all’EUR, andò avanti, nella evidente consapevolezza della sua specifica territorialità, fino al 1967, allorché l’Assemblea del Club - quell’anno presieduto dall’Avv. Carlo d’Amelio, proponente - decise con risicata maggioranza di trasferire la sede del Club al centro di Roma con sede delle riunioni nella prestigiosa Casina Valadier al Pincio. Questo evento provocò una sostanziale scissione, tanto che la minoranza - sebbene come ….irregolare e senza bandiere - decise di continuare a ritenere l’EUR sede delle proprie riunioni conviviali.
A questo punto il Governatore del Distretto, Agostini, prese una iniziativa diplomatica affidando al rotariano Alberto Pugliese il compito di costituire un nuovo Rotary Club che si identificò con il quartiere dell’EUR e fu consacrato dall’atto di riconoscimento il cui testo è sopra riportato. Il Rotary Club Roma EUR divenne dunque nel 1967 il quinto Club romano e si aggiunse ai Club di Roma, Roma Est, Roma Ovest e Roma Sud.
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Il Club Roma EUR dalla sua fondazione ad oggi ha promosso, secondo le regole del Rotary International, la costituzione, a mezzo dei propri soci, di tre ulteriori Club, Pomezia Lavinium, Roma Monte Mario e Roma Parioli. Ed inoltre ha costituito due Club Inner Wheel, "Roma EUR" e "Roma EUR Centro", nonché il Club Rotaract "Roma EUR". Da allora, tutti i Soci che hanno effettuato il servizio rotariano come Presidenti del Club, coadiuvati dai soci che hanno formato la struttura direttiva anno per anno, hanno operato validamente per gli obiettivi etici e di servizio che formano la geniale intuizione di Paul Harris, fondatore del Rotary.
In tale contesto il Club ha potuto arricchirsi della presenza di illustri professionisti, docenti di grande valore, uomini dell’alta Amministrazione, letterati e giornalisti, diplomatici, storici, alti prelati e rappresentanti delle varie discipline culturali. Il Club ha potuto anche allacciare significative relazioni internazionali mediante il gemellaggio con il Club di Monaco Friedensengel, ancor oggi attivo, e con il Club di Tunisi ed i contatti con il Club del Principato di Monaco.
Nell’albo d’oro del Club va menzionato il socio Vais Viti, Past President del Club e Past Governor del Distretto 2080° che comprende i Rotary Club del Lazio e della Sardegna. Nel palmares di Viti c’è inoltre una rilevante e continuativa attività nel Rotary International, segnatamente per la prestigiosa operazione pluriennale denominata Polio Plus e destinata alla eliminazione a livello mondiale del morbo della poliomielite, operazione che è ormai alle soglie della vittoria finale. Fra i tanti che hanno fatto onore al Rotary Club Roma EUR vanno anche ricordati i numerosi soci che sono stati insigniti fino ad oggi della “Paul Harris Fellow”, riconoscimento del Rotary International a testimonianza di particolari meriti nel perseguire gli scopi dell’associazione.
Questo cenno storico non può concludersi senza un ricordo del compianto socio prof. avv. Pietro Adragna, insigne professionista e docente, uomo di riconosciute elette virtù, Presidente del Club per l’anno rotariano 1987-88 e Governatore del distretto 2080° per l’anno 1999-2000. Pietro fu, fra l’altro, il motore per l’organizzazione della partecipazione del Rotary International al Giubileo dell’Anno Santo del 2000, partecipazione che si svolse con lusinghiero successo. Egli non si risparmiò nell’adempimento dei suoi doveri di rotariano, anche a costo di personale sacrificio, rappresentando così un luminoso ed indimenticabile esempio di carattere, temperamento e dedizione ai doveri.
"Club di frontiera" è stato definito il nostro Club, perché periferico rispetto al centro della città. Perché, meno paludato degli altri quattro Club che si riunivano in grandi alberghi del centro, aveva scelto come sede delle riunioni un ristorante: il Corsetti Vecchia America che, fino al 2007, è stato il caratteristico punto d'incontro per i soci e per i molti visitatori anche non romani.
Col tempo, poi, la denominazione di "Club di Frontiera" ha assunto un significato più articolato e più suggestivo. L'Eur è infatti punto di accesso privilegiato alla capitale, vicino come è all' Aeroporto di Fiumicino al Raccordo Anulare e alle grandi vie di comunicazione. Aperto cioè sul resto dell'Italia e sul mondo. Una metafora affascinante per un compito arduo di apertura, di stimolo, di innovazione, di avanguardia, che il CLUB ROMA EUR ha, da sempre, nel proprio DNA.
In questa prospettiva rientrano i progetti internazionali del Club a favore degli ospedali del Togo e dell’Albania, i progetti culturali ancora in corso verso la Bulgaria e il Marocco, il pluriventennale gemellaggio con il R.C. Munchen Fridensengel e il recente percorso di gemellaggio con il R. C. Sofia Sredets con il quale sono stati realizzati due progetti comuni; il più recente la scala d’accesso alla Tomba di Honorius nella necropolis situata sotto la Basilica di Santa Sofia a Sofia (BG).